18 Aprile 2024

DISTURBI DEL MOVIMENTO – COSA SONO?

I disturbi del movimento sono un gruppo di malattie neurologiche caratterizzate da un’alterazione del controllo motorio a livello cerebrale. Queste patologie colpiscono la velocità, la fluidità e la qualità del movimento e si possono manifestare con un eccesso o una riduzione di movimenti volontari o involontari. La malattia di Parkinson è il disturbo del movimento di natura neurodegenerativa più diffuso nella popolazione. Altri disturbi del movimento più rari comprendono i parkinsonismi (come demenza con corpi di Lewy, atrofia multisistemica, paralisi sopranucleare progressiva, sindrome corticobasale, parkinsonismo vascolare, parkinsonismo iatrogeno), così chiamati perché condividono alcune caratteristiche con la malattia di Parkinson, ma che presentano delle peculiarità sul piano dei meccanismi di malattia, della progressione clinica e del trattamento.

La malattia di Parkinson – Cos’è?

La malattia di Parkinson è una patologia neurologica frequente che colpisce oltre l’1-4% delle persone dopo i 65 anni. Essa è causata dalla progressiva perdita di cellule nervose che normalmente producono dopamina, una molecola che presiede a numerose funzioni cerebrali. Le manifestazioni cliniche della malattia di Parkinson sono molteplici e possono comprendere disturbi del controllo dei movimenti (ad esempio, tremore, rallentamento, rigidità muscolare, alterazioni del cammino e dell’equilibrio) e disfunzioni non-motorie (ad esempio disturbo del controllo della pressione arteriosa o della funzione vescicale, depressione, disturbo del sonno, decadimento cognitivo).

La malattia di Parkinson – Come si diagnostica?

La diagnosi avviene sulla base di un’attenta valutazione clinica da parte di un neurologo specializzato in disturbi del movimento. Dal momento che non esiste un test diagnostico specifico, l’approccio alla diagnosi di malattia di Parkinson combina più elementi, tra cui la storia clinica, l’esame neurologico, esami neuroradiologici (ad esempio la risonanza magnetica cerebrale e la scintigrafia cerebrale con DaTSCAN) e la risposta alla terapia. Per la valutazione degli aspetti non strettamente legati ai disturbi motori della malattia di Parkinson (come l’ipotensione ortostatico o i disturbi urinari), può essere richiesto anche il coinvolgimento di altri specialisti (ad esempio cardiologo, urologo, neuropsicologo).

La malattia di Parkinson – Come si gestisce?

Sebbene ad oggi non sia disponibile una terapia in grado di curare la malattia di Parkinson e arrestarne la progressione, i pazienti possono beneficiare di numerose terapie farmacologiche e riabilitative in grado di controllare i sintomi e migliorare significativamente la qualità della vita.
In considerazione dell’eterogeneità dei sintomi clinici e della complessità delle esigenze che presentano le persone che ne sono affette, la malattia di Parkinson richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga il neurologo specializzato in disturbi del movimento e altri professionisti sanitari che intervengono per dare risposta a necessità specifiche (ad esempio fisiatra, fisioterapista, logopedista, terapista occupazionale).